Sartre morti senza tomba le mani sporche

Morti senza tomba - le mani sporche
il conflitto fra morale e politica in due classici del teatro "engage"
autore: jean paul sartre
editore: mondadori
collana: oscar 350
genere: teatro
terza edizione ristampa giugno 1976
traduzione: giorgio monicelli
introduzione: paolo caruso
in appendice: un'intervista a sartre
titolo originale: morts sans sepulture, les mains sales
254 pagine
con cronologia della vita e delle opere di jean paul sartre
peso: 200 grammi
volume brossurato con copertina morbida illustrata dimensioni 11x19 cm
ottime condizioni in italiano

morti senza tomba (1946) e le mani sporche (1948) sono due drammi ambientati nel clima della resistenza europea al nazismo. in entrambi, il fondamentale registro drammatico è costituito dalla contraddizione fra morale e politica, fra sfera individuale e contesto storico. il tema di morti senza tomba è quello della costrizione fisica, nella sua forma più violenta: la tortura. questa situazione-limite assume il carattere di una specie di «sfida infernale» fra torturati (i partigiani francesi prigionieri) e torturatori (i miliziani di vichy). la posta in palio non è tanto l?informazione che i miliziani cercano di estorcere, quanto la prova se i partigiani siano vili o no. i miliziani infatti hanno bisogno di credere che i partigiani siano vili, per giustificare le torture a cui li sottopongono; e i partigiani vorranno resistere fino all?estremo per proclamare la loro libertà umana (di non parlare), proprio mentre la tortura li riduce a una condizione animale. le mani sporche s?impernia sul problema dei rapporti tra fini e mezzi nella prassi politica. il tema era stato suggerito a sartre dall?assassinio di trotskij, perpetrato da un segretario che era vissuto per parecchio tempo accanto alla sua futura vittima, in una casa strettamente sorvegliata da fedeli guardie del corpo. sartre aveva fantasticato a lungo su questa situazione «a porte chiuse»; aveva immaginato un personaggio giovane comunista di estrazione borghese, smanioso di cancellare con un atto la propria origine, ma incapace, anche con l?assassinio politico, di strapparsi alla propria soggettività. così è nato il dramma di hugo, che è stato giustamente definito una specie di amleto moderno, e che rimane uno dei più riusciti, significativi personaggi sartriani.

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